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MORFOLOGIA E CLASSIFICAZIONE DELLE FARFALLE
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Come per tutti gli insetti, anche il corpo delle farfalle è diviso in tre regioni distinte: il capo, il torace e l'addome (v. figura).

Figura A
Rappresentazione schematica di un lepidottero adulto

Il capo, nel quale sono concentrati importanti organi di senso, è di forma globulare, con un paio di grandi occhi composti che permettono alle farfalle non tanto di vedere, quanto piuttosto di orientarsi in volo. Il senso dell'olfatto risiede nelle antenne, di solito piuttosto lunghe, mentre gli organi gustativi, tanto per citare i più importanti, risiedono nei palpi labiali, appendici articolate e poste ai lati delle mascelle. Le mascelle, preposte all'assunzione degli elementi nutritivi, sono allungate in modo da formare una struttura tubolare detta spiritromba.

Figura BTale organo è avvolgibile a spirale e in stato di riposo viene arrotolato al di sotto del capo (v. figura). E' attraverso la spiritromba che le farfalle aspirano il nettare dei fiori, vi sono comunque altri modi di assumere gli elementi nutritivi. Molte farfalle notturne sono dotate di una tromba rudimentale: infatti questi lepidotteri non si nutrono affatto poiché, utilizzano le riserve accumulate durante lo stadio larvale. I lepidotteri più primitivi sono sprovvisti di spiritromba ed hanno un apparato masticatorio pienamente funzionale, come già molti altri insetti, e grazie ad esso queste farfalle mangiano il polline dei fiori.
Il torace è composto da tre segmenti che portano superiormente due paia di ali ed inferiormente tre paia di zampe. Le ali sono espansioni membranose attraversate da un caratteristico sistema di nervature, la cui distribuzione è estremamente importante per la classificazione delle diverse specie di farfalle. Entrambe le superfici alari sono rivestite di piccole squame, ed è alle squame che si devono i colori e i disegni tipici delle farfalle: la loro colorazione può essere determinata, infatti, da diversi tipi di pigmentazione o dalla presenza di particolari strutture (rilievi, striature, ecc.) sulla loro superficie. La colorazione Figura Ce i disegni assumono per le farfalle una notevole importanza, poiché, permettono loro di mimetizzarsi per non diventare cibo di eventuali predatori: sempre grazie ai loro molteplici colori, le farfalle possono anche assumere l'aspetto di animali nocivi allo scopo di intimorire il loro predatore o comunque di avvertirlo della loro velenosità (mimetismo). Nella vita i colori assumono significati particolari; e nei due sessi sono talora differenti (dicromismo sessuale), lo possiamo osservare in molte specie nostrane oppure lo riscontriamo in generazioni sviluppatesi in stagioni differenti e quindi sotto condizioni climatiche diverse. Un caso particolare è quello di alcune farfalle che per disegno e colore 'copiano' altre specie appartenenti a diversi generi o addirittura famiglie. In genere, una specie velenosa o repellente (e quindi non appetita dagli animali predatori), sarebbe 'copiata' da una specie non velenosa (e perciò appetibile) : con ciò la seconda verrebbe, in un certo senso, protetta dalla somiglianza con la prima ingannando cosi i predatori.

Le tre paia di zampe sono costituite da diversi segmenti e terminano tutte con un lobo membranoso, detto pulvillo, e con due unghie.

L'addome dei lepidotteri è di forma tubolare, e composto da numerosi segmenti, racchiude gli organi della digestione e della riproduzione. All'estremità dell'addome del maschio si trovano gli organi genitali. Le femmine sono munite, invece di un ovopositore più o meno protrattile, che può raggiungere una lunghezza considerevole. Anche il corpo delle farfalle, come tutti gli insetti, è sostenuto da uno scheletro esterno (esoscheletro), le cui parti si legano e si articolano tra di loro mediante morbide membrane che formano insieme la cuticola. Da lungo tempo ormai si vuole suddividere le farfalle in macrolepidotteri e microlepidotteri, secondo un criterio basato sull'esame delle dimensioni degli individui adulti. Questa classificazione non ha niente a che fare con quella naturale, che tiene conto delle affinità genetiche tra le varie specie. I macrolepidotteri vengono poi suddivisi in farfalle diurne e farfalle notturne. Tuttavia è bene precisare che anche tra le farfalle notturne vi sono delle specie che volano di giorno. I microlepidotteri vengono comunemente raggruppati sotto il nome di tignole, in modo particolare quei minuscoli animaletti per lo più notturni, noti a tutti per i danni causati dalle loro attività di parassiti. Ma questa "cattiva reputazione" riguarda solo alcune specie di tignole, in quanto le altre farfalline appartenenti alla categoria dei microlepidotteri sono perlopiù innocue.

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