Ragusa.net
Siciliano.it - Il Motore di Ricerca Siciliano cerca in:

       • IN ENGLISH
       • Home
       • Aziende
       • Geografia
       • Storia
       • Economia
       • Gastronomia
       • La Costa
       • Ragusani

       • Colori
       • Musei
       • Paesaggi naturalistici
       • Sapori e profumi
       • Ricette tipiche

 




 

LE ORCHIDEE
< Torna indietro

Le Orchidee spontanee sono fiori dotati di uno straordinario fascino, non solo per la loro bellezza, ora intrigante ora sorprendente per le peculiarità metaforiche delle forme, ma anche per le loro strategie riproduttive che rivelano un'intelligenza ed un'astuzia più caratteristiche del mondo animale che di quello vegetale. In realtà la loro evoluzione ha viaggiato per milioni di anni andando di pari passo con quella degli insetti impollinatori.

Le Orchidee esotiche hanno dimensioni più grandi e sono per lo più epifitiche, ossia crescono sugli alberi. Quelle europee sono invece terricole ed hanno dimensioni più piccole, ma non sono affatto meno belle.

Alla famiglia delle Orchidee, che è una delle più numerose del mondo vegetale appartengono più di 20.000 specie distribuite su tutta la superficie del globo con esclusione degli artici e dei deserti.

In Sicilia ne sono presenti oltre 60 entità, fra specie e subspecie e di queste 47 si riscontrano nella Sicilia sud orientale. Le Orchidee adottano un metodo di riproduzione entomofila, ma attraggono gli insetti pronubi con strategie diversificate per genere. Tutte comunque producono numerosissimi e minuti semi sprovvisti di sostanza citoplasmatica. Per questo motivo essi allignano soltanto quando trovano dei microfunghi con i quali instaurano un rapporto simbiotico che ne permette la germinazione, il seme fornisce il motore metabolico e il programma riproduttivo impresso nei geni, mentre il fungo provvede a rifornire la cellula del substrato energetico. Questo rapporto può durare per tutta la vita per quelle specie saprofitiche incapaci di sintesi clorofilliana, mentre per la maggior parte delle altre specie idonee alla sintesi clorofilliana, si interrompe quando la plantula produce le prime foglie verdi capaci di captare la luce del sole.

Perché si instauri questo rapporto simbiotico di tipo micorrizico possono trascorrere da 2 a 15 anni e questo dato già contribuisce in parte al rispetto per le orchidee spontanee che in un certo senso affidano la loro riproduzione alla aleatorietà della sorte. Ophrys mirabilis appartiene ad un genere che, non essendo provvisto di organi produttori di sostanze zuccherine (sperone nettarifero), ha elaborato un espediente alternativo raffinato ed intelligente di attrazione per i pronubi. Le Orchidee di questo genere infatti possiedono un labello (petalo specializzato) con la forma, il colore, la pelosità e persino gli odori caratteristici (feromoni) delle femmine di determinati insetti esclusivi per ciascuna specie.

Così gli insetti maschi vengono attratti dalle sembianze femminili del labello e vi si buttano addosso a capofitto, cercando freneticamente un abbraccio amoroso (pseudocopulazione). In questa foga di sfrenata passione vengono a contatto con i bottoncini adesivi (viscidii o retinacoli) dei pollinodi che rapidamente aderiscono al loro corpo.

Successivamente gli insetti maschi, un po' delusi dalla scarsa partecipazione femminile s'involano alla ricerca di un'altra femmina (o presunta tale) e molto probabilmente ricadranno nell'inganno fecondando però in tal modo un'altra orchidea.

Come tutte le Ofridi, anche Ophrys mirabilis adotta la medesima strategia riproduttiva. Il successo di un tale comportamento di attrazione sessuale si misura dal numero di ovari fecondati e purtroppo pare da una recente stima effettuata nel corso dell'ultima stagione di fioritura, che Ophryis mirabilis da questo punto di vista non abbia molto successo.

Quest'anno infatti gli ovari fecondati di O. mirabilis iblea che hanno fruttificato sono stati circa il 30%. Questo dato fa temere il peggio per la nostra Orchidea. Anche se non si è in grado di sapere quale sia stato nel passato il tasso di fruttificazione si può supporre che il successo riproduttivo dei suoi comportamenti sessuali non sia in assoluto elevato anche confrontandolo con quello di altre Ofridi presenti nello stesso sito ed in cui ho potuto constatare un tasso di fruttificazione dell'80% in media e del 100% in alcuni individui. Nessuna O. mirabilis, fra le 40 esaminate, ha presentato l'anno scorso fruttificazione di tutti gli ovari.

La causa più probabile di questo fenomeno potrebbe essere attribuita o ad una diminuzione del numero di insetti pronubi specifici, causata da modificazioni dell'ambiente (realmente indotta dall'intervento umano nell'ultimo decennio in quella località) oppure da una diminuzione della forza seduttiva dei feromoni o delle fattezze del labello di O. mirabilis.

In considerazione comunque della cospicuità della popolazione di O. mirabilis sembra opportuno ipotizzare come più realistico un evento suscettibile di modificazione a breve termine piuttosto che altri legati a fattori genetici che necessitano di tempi molto lunghi e la cui trasformazione avrebbe già determinato un impoverimento della popolazione.

Ciò probabilmente non è ancora avvenuto trattandosi di piante perennanti, ma potrebbe avvenire in un prossimo futuro.

O. mirabilis appartiene al genere O. e al gruppo di O. fusca-lutea senza solco mediano basale, analogamente a O. atlantica e al sottogruppo di O. omegaifera. Queste orchidee per molti versi assomigliano alle Ofridi del gruppo Ophrys fusca-lutea, ampiamente diffuse in Sicilia, ma se ne distinguono per l'assenza del solco mediano alla base del labello e per la presenza di un margine chiaro apicale dello specchio a forma di w (come nel sottogruppo di Ophrys omegaifera).


Ophrys fusca; con solco basale mediano

Le Orchidee con queste caratteristiche, prima della scoperta di Ophrys mirabilis, erano presenti solo nel territorio nord-africano e in quelle regioni mediterranee in cui la sua influenza è più forte: a Occidente il sud della penisola iberica (O. dyris, O. atlantica) e ad Oriente la Grecia, Creta, Libano e Israele (O. israelitica, O. omegaifera etc.).

La scoperta di questa nuova stazione di O. mirabilis offre l'occasione per confermare ancora una volta la grande importanza che ha dal punto di vista biogeografico la cuspide meridionale della Sicilia in cui convergono le influenze delle regioni orientali e occidentali del mediterraneo e del Nord Africa.

E di questa realtà biologica O. mirabilis diviene un simbolo elegante e sorprendente da proteggere e salvaguardare perché la sua esistenza conferma una volta di più che la Sicilia "costituisce un mondo insulare di profonda originalità e di incredibile diversità". (P. Geniez e F. Melki)

I COMUNI RAGUSANI

Ragusa
Acate
Chiaramonte Gulfi
Comiso
Giarratana
Ispica
Modica
Monterosso Almo
Pozzallo
Santacroce Camerina
Scicli
Vittoria

LOCALITA' INTERESSANTI

Monti Iblei
Cava D'Ispica
Castello di Donnafugata Camarina
Casuzze
Cava d'Aliga
Donnalucata
Marina di Modica
Marina di Ragusa
Punta Secca
Punta Braccetto
Sampieri
Scoglitti


acquista - buy on line
Michelin Green
Guide of Sicily
in italiano | in english

   

Note legali, Cookie Policy e Privacy - 01194800882 - Realizzazione: Studio Scivoletto