STORIA:
LA VITE IN SICILIA
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Dobbiamo
sicuramente ai Fenici lintroduzione della vite in Sicilia.
In seguito si deve ai Greci la produzione del "pollion",
un vino siracusano famosissimo nellantichità e che può essere
considerato il progenitore dellattuale moscato di Sicilia.
La diffusione della vite raggiunse
il suo massimo splendore intorno al I secolo d.C.; quando le colture,
le tecniche di vinificazione e produzione erano tra le più perfezionate.
Durante la dominazione bizantina si ha in particolare la vanificazione
di vini aromatizzati, come lattuale AMBRATO DI COMISO (vino
ottenuto con laggiunta di "cotto"). Gli Arabi introdussero
nellisola alcune nuove varietà di vite, per lo più da tavola,
tra le quali il MOSCATO DALESSANDRIA, che prese il nome di
ZIBIBBO ( dal nome del porto africano dimbarco capo Zebib).
Non interessati alla vinificazione (per motivi religiosi non potevano
bere vino) nulla introdussero in questo settore.
Attraverso i secoli e le molte denominazioni che seguono la viticoltura
in Sicilia, ovunque mantenuta, essa ha avuto un lento ma continuo
sviluppo. Alla fine del XVII secolo nacquero centri a carattere
agricolo e ad economia specificamente vinicola. A Vittoria e Scoglitti
in particolare si afferma una tipizzazione netta di due varietà
che prenderanno addirittura il nome delle località: il FRAPPATO
e il CALABRESE di Vittoria; ma anche una nuova tecnica nella vanificazione,
il cosiddetto "pestimbotta" che darà vita al tipico vino
della zona, il CERASUOLO di Vittoria.
I
vini di Sicilia iniziavano ad essere esportati in tutta Europa,
e nellItalia del Nord costituiranno la "base" per
il taglio dei vini più deboli e leggeri.
L800 fu un secolo particolarmente
felice per Vittoria : circa 10.000 salme di vigneti nel suo solo
territorio, quasi totalmente vitati a Frappato; il vino veniva avviato
con una fila di carretti verso il porto di Scoglitti, da dove partiva
per Malta, il Nord Italia e tutta lEuropa.
La piaga della fillossera
ridusse drasticamente i 322.000 ettari del 1880 a 176.000. La ricostruzione
dei vigneti fu effettuata adottando quale porta-innesto la "vite
americana" e su questa furono innestate le varietà più tipiche
o climaticamente adottate.
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